La società Elcon Italy S.r.l. ha presentato il suo progetto per installare un impianto di trattamento di rifiuti chimici e farmaceutici all’interno del polo chimico ex Montedison di Castellanza (VA).
Lo stabilimento rientra nella tipologia di “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi”.
Se realizzato, questo impianto esporrebbe le popolazioni a gravi rischi:
· Emissioni continue di inquinanti derivanti dalla lavorazione a ciclo continuo (7giorni su 7, 24 ore su 24): polveri, ossidi di zolfo, ossidi di azoto, benzene, monossido di carbonio;
· Ulteriore inquinamento dovuto allo smaltimento delle acque reflue nel depuratore di Olgiate Olona;
· Presenza costante di materiali chimici estremamente inquinanti stoccati in serbatoi all’interno dell’impianto e conseguente pericolo di inquinamento accidentale;
· Ulteriore produzione di rifiuti (500/600 Kg di Sali all’ora e 0.4 tonnellate di fanghi all’ora);
· Transito di rifiuti pericolosi (500 tonnellate al giorno) su autobotti o su treno sfruttando la vicinanza dei binari all’impianto;
· L’impianto è individuato dalla “direttiva Seveso” a rischio di incidente rilevante;
Esposti a gravi rischi sarebbero anche i lavoratori occupati nell’impianto.
Ci dobbiamo domandare se i vantaggi che questo impianto può apportare (economici, occupazionali) possano bilanciare i rischi che comporta la sua messa in pratica. Appare chiaro che i rischi ricadono sopra tutti noi e i vantaggi (profitti) si distribuiscono all’interno di una piccolissima minoranza.
Nessun commento:
Posta un commento