CONTRO LE NOCIVITA'

In ogni dove popolazioni si organizzano per contrastare progetti di devastazione del territorio, contro l'inquinamento, in generale contro le nocività. L’azione di opposizione critica, di lotta delle comunità e dei territori mette in discussione gli stessi meccanismi di gestione del potere, i perversi equilibri dello scambio clientelare e mafioso . Ma può far di più:  formulare e ribadire con forza proposte per un futuro di condivisione, di autodeterminazione, per una qualità di vita maggiormente in armonia con l’ambiente e la storia delle comunità territoriali.


ILVA E MALPENSA: QUALE DIFFERENZA?

Dati impressionanti quelli resi noti a Taranto ma, per noi, non stupefacenti perché riecheggiano quelli già noti sull’area di Malpensa e mai tenuti nella giusta considerazione.

E’ opportuno ricordare che, malgrado qui non ci siano ciminiere con spaventosi pennacchi di fumo, le emissioni dei jet che spingono gli aerei sono relative ad un traffico aereo più che doppio rispetto al limite di 100.000 voli/anno stabilito dal PRGA, traffico che, nell’anno record, è stato di 267.000 voli. Entro 100.000 voli/anno l'impatto di Malpensa sarebbe stato altra cosa.

Inquinamento prodotto da Malpensa? Si, e documentato da una lunga teoria di studi e monitoraggi svolti negli anni dal 1998 ad oggi fino al monitoraggio epidemiologico dell’ASL provinciale di Varese, reso noto l’anno scorso, che ha evidenziato quanto segue come confronto tra i nove Comuni più vicini a Malpensa ed i restanti Comuni della provincia.

Nel periodo dal 1997 al 2009

si registra un aumento della mortalità per malattie respiratorie del 54,1% rispetto al 10,7% del resto dei Comuni della provincia.
I ricoveri ospedalieri per tutte le cause hanno subito un aumento del 2,8% contro una diminuzione del –5.3% negli altri Comuni della provincia.
I ricoveri ospedalieri per malattie respiratorie sono aumentati del 23,8% contro il 6,3% del resto della provincia.
I tassi di mortalità per malattie respiratorie per 1000 abitanti sono aumentati del 41,1% rispetto al 2,7% degli altri Comuni della provincia.
I tassi di ospedalizzazione per malattie respiratorie per 1000 abitanti sono aumentati del 13,4% contro una diminuzione del -1,4% del resto della provincia.

Si veda il rapporto ASL. L’ASL provinciale di Varese asserisce che la sorveglianza epidemiologica non è in grado di stabilire il rapporto causa-effetto tra la presenza dell’aeroporto e tale fenomeno: quale prudenza!!!

Stando a Taranto, sembra invece che sul rapporto causa-effetto lì non abbiano dubbi. Qui a Malpensa studi, monitoraggi e sentenze documentano livelli di concentrazioni di inquinanti ampiamente superiori alle soglie da non superare per legge. Inoltre i dati rilevati da ARPA-INEMAR indicano che Malpensa è, per tutti gli inquinanti riscontrati, la maggior fonte emissiva.

Non sono noti, forse perchè troppo ben custoditi, i dati del registro tumori ma si sa, da fonte ufficiale che, nell'intorno degli aeroporti, aumentano i tumori della mammella del 6%, le leucemie del 18% ed i tumori infantili del 21%. Riusciremo mai a conoscere la reale situazione locale?

Per brevità si elencano, solo per titoli, alcuni lavori che evidenziano quanto sopra descritto.
“Sentenza Quintavalle, I e II grado” “Sopralluogo del Corpo Forestale dello Stato su richiesta del Ministero dell’Ambiente”“Valutazione della qualità dell'aria nel territorio del parco del Ticino”. Monitoraggio effettuato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia (anno 2010)“Monitoraggio del Comune di Casorate Sempione nell'anno 2010 per la misurazione degli IPA” “PROCEDURA D'INFRAZIONE U.E. 2012/4096 – Pilot n. 1509/10/ENVI - CHAP(2010)02056 per disastro ecologico nell'area SIC IT2010012 (Brughiera del Dosso)”.

In questa grave situazione ambientale e sanitaria, si ricorda che incombe un piano di raddoppio della capacità di traffico aereo dell’aeroporto: come se non bastasse.
Tutto questo nel cuore del Parco della Valle del Ticino, Patrimonio dell’Umanità del Progetto “Man and Biosphere” dell’UNESCO.
Gallarate, 23 ottobre 2012
UNI.CO.MAL. Lombardia

DESIO - MANIFESTAZIONE NO PEDEMONTANA
30 SETTEMBRE 2012

Dietro al Comitato promotore (BeniComuni MonzaBrianza) sono in tante le associazioni e le sigle che raccontano storie di piccole resistenze, lunghe lotte...e pure sporche faccende. Breve, ma significativo il video del corteo:


A margine: un gruppo di “Nazionalisti Insubri”, un gruppo fascistoide che vorrebbe trasferire in Svizzera la Lombardia, prova a infiltrarsi nel corteo. Il comitato promotore e moltissime realtà presenti, collettivamente,  li invitano senza mezzi termini ad allontanarsi. E così accade!

Il grosso del corteo si svolge serenamente, materiale di approfondimento sulle ragioni del NO ne gira.
Dallo scheletro incompiuto del palazzo viene calato uno striscione ben visibile, cui il corteo risponde con soddisfazione e un po’ di convinzione più di prima.  Il corteo termina in un campo incolto sottratto alla triste fama di discarica abusiva, e dal grande palco si alternano i molti interventi delle realtà locali e non (No Tav, No Tem, No Expo, No Elcon, ecc), va in scena uno spettacolo teatrale e musica.


LA LOTTA CONTRO L'ILVA DI TARANTO
23 SETTEMBRE 2012 TORNAVENTO (VA)

Centro Parco ex-Dogana Austroungarica, via De Amicis, Lonate Pozzolo (VA)
Dal 23 settembre al 7 ottobre.
Mostra “Fili” di Irene Spedicato, artista tarantina che con quadri e installazioni mescola l’esperienza di vivere all’ombra dell’Ilva con lo sforzo di immaginare e trascendere la realtà fisica.

Trovare punti di contatto per la salvaguardia del territorio. Questo era il senso della partecipazione dell'Assemblea Popolare No Elcon domenica 23 all'Ex Dogana Autroungarica di Tornavento, riguardo alla situazione dell'Ilva di Taranto. Le logiche produttive del passato continuano ad essere riproposte costantemente nel presente, mettendo a repentaglio le nostre vite a Taranto come a Castellanza. Il tutto con l'infame obiettivo del profitto economico di pochi, a discapito della salute e della vita di tutti. Il tutto utilizzando gli stessi metodi di ricatto occupazionale, al sud come al nord, sfruttando la condizione di totale alienazione del lavoratore dall'essere umano. È proprio così: ormai si è prima lavoratori che esseri umani e di conseguenza alla mercè del potente di turno che in cambio della garanzia di uno stipendio a fine mese, ha la possibilità di devastare a suo piacimento il territorio (il nostro già al collasso sotto il punto di vista dell'inquinamento) senza alcun tipo di opposizione. Decenni di Ilva in Puglia e decenni di Montedison a Castellanza, con un incremento spropositato delle percentuali di malattie tumorali e respiratorie, evidentemente non hanno insegnato nulla. Anche qui, come negli anni passati a Taranto, la Elcon viene presentata come “un'opportunità” e non come una minaccia quale effettivamente è. E i sindacati, sia a Taranto in tutti questi anni che a Castellanza oggi, invece di garantire la salute dei lavoratori e la compatibilità tra lavoro e ambiente, sono COMPLICI dei padroni di queste aziende-killer. Per non arrivare ad una situazione come quella pugliese, in cui anni di “lobotomia” applicata sui lavoratori ha dato i suoi frutti, facendo manifestare gli stessi a favore di una fabbrica di morte e a difesa del proprio posto di lavoro trascurando totalmente le conseguenze di questa sciagurata scelta, intendiamo batterci con tutte le nostre forze contro Elcon e a favore di una bonifica totale del polo chimico. Riteniamo che gli stessi lavoratori del polo chimico, in cassa integrazione da tempo, si possano rendere utili effettuando la suddetta bonifica, in modo che la convivenza tra l'esigenza di un posto di lavoro e la vivibilità dell'ambiente siano, una volta tanto, possibili.
Assemblea Popolare No Elcon.



 

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