MERCOLEDI' 24 GIUGNO
ALLE ORE 21
PRESIDIO E ASSEMBLEA
AL PRATO DEL BUON GESU'
AL PRATO DEL BUON GESU'
In provincia di Varese sono attualmente presenti autorizzazioni agli scarichi di inquinanti in fognatura oltre i limiti di legge (i quali finiscono poi nei vari fiumi) per 22 aziende di diverso tipo.
Le autorizzazioni relative all'Olona riguardano queste 4 società: Carlsberg (proprietaria tra gli altri dei marchi Poretti e Bock), NTS di Cairate, Chemisol e Perstorp (che hanno sede all'interno del polo chimico castellanzese ex Montedison).
Le autorizzazioni relative all'Olona riguardano queste 4 società: Carlsberg (proprietaria tra gli altri dei marchi Poretti e Bock), NTS di Cairate, Chemisol e Perstorp (che hanno sede all'interno del polo chimico castellanzese ex Montedison).
Queste concessioni da parte della Provincia di Varese, con la complicità delle istituzioni locali, dovrebbero avere dei limiti temporali che vengono però di volta in volta prorogati, disattendendo quella che dovrebbe essere la funzione originaria delle stesse, ossia la possibilità di rientrare con la produzione nei limiti previsti dalla legge. In realtà chi utilizza questo sistema lo fa per poter risparmiare sui costi di depurazione ed avere maggiori profitti a discapito dell'ambiente e della salute di tutti, rendendo le deroghe temporalmente infinite grazie ai continui rinnovi. Se anche utilizzata nel migliore dei modi, la deroga sarebbe una logica di intervento totalmente disprezzabile, la quale avrebbe comunque delle conseguenze nefaste per il territorio e l'ambiente.
Un esempio concreto di tutta questa faccenda ce lo fornisce la Perstorp spa, la quale, dopo aver trascorso diversi anni sfruttando questa possibilità e raccogliendone i frutti (parliamo di un bilancio per il 2014 di qualche milione di euro), minaccia licenziamenti nel caso in cui la deroga sulle aldeidi, bloccata nella conferenza dei servizi del 16/04, non venga ripristinata.
Ancora una volta l'arroganza dei manager aziendali non ha limiti ed a farne le spese, secondo la logica di questi sfruttatori, dovrebbero essere gli operai e non di certo chi finora ha lucrato a dismisura.
Proprio per questo i dirigenti della suddetta multinazionale sono corsi al riparo con un ricorso al TAR per ripristinare tutte le concessioni, e sono stati IMMEDIATAMENTE ACCONTENTATI (poverini, danneggiati per una problematica olfattiva!!).
Della sentenza del TAR attesa per l’11 giugno NON SI HANNO ANCORA NOTIZIE!
Fino ad ora, con un percorso iniziative costanti da due anni a questa parte, siamo riusciti ad ottenere questa piccola vittoria, ossia il blocco delle aldeidi, ma non basta. Infatti, la salute del fiume Olona è ancora in pessimo stato, checché ne dicano politicanti regionali e complici vari. Quello che vogliamo e dobbiamo ottenere è il blocco permanente di tutte le deroghe da parte di tutte le aziende, affinché i nostri fiumi (Olona in particolare) e le nostre falde possano tornare a respirare. Tutto ciò lo si può ottenere solamente attraverso la mobilitazione ed il coinvolgimento della popolazione dal basso ed in maniera autorganizzata, così come è stato fatto a suo tempo per vincere contro il colosso Elcon.
Rendiamogli la vita difficile e facciamogli tirare fuori i soldi per la bonifica, con la possibilità per gli operai di essere reimpiegati per la bonifica stessa.
P.S. Invitiamo politicanti e ciarlatani vari, i quali affermano che la qualità dell'acqua dell'Olona è passata da pessima a sufficiente, a berne un buon bicchiere al mattino per un periodo sufficientemente lungo da ottenere dei risultati sufficientemente discreti per il miglioramento della loro salute.
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