venerdì 6 settembre 2013

COMUNICATO SUI FATTI DEL 1° SETTEMBRE

Domenica 1 settembre abbiamo partecipato alla festa della Resistenza dell’ANPI a Varese.
Quel pomeriggio era previsto un intervento di Susanna Camusso ed era nostra intenzione presenziare con un volantino (in allegato), in quanto la tematica relativa al lavoro investe  anche la questione Elcon: sindacati e RSU chiedono a gran voce l'insediamento di questo mortifero impianto in nome del mantenimento dei posti di lavoro.

Pensavamo fosse scontato in un contesto come quello della festa della Resistenza, avere la possibilità di esprimere la nostra opinione (pur non “allineata”) riguardo il ruolo dei sindacati confederali oggi, ma non è stato così.
Appena arrivati, siamo stati bloccati all’ingresso da un collaboratore della festa, il quale ci ha riferito che la nostra presenza non era gradita e che non saremmo potuti entrare; abbiamo fatto presente al suddetto signore che eravamo stati invitati da loro stessi, e che anche senza invito ufficiale ci saremmo sentiti liberi di volantinare. Una volta entrati, cercando di non calpestare i piedi agli agenti della DIGOS presenti (e, viste le distanze che gli stessi hanno mantenuto per tutto il pomeriggio con noi, si è dimostrato compito arduo), abbiamo iniziato a volantinare. Alcuni di noi si sono avvicinati al tendone in cui la Camusso stava tenendo la sua conferenza, con l’obiettivo di continuare la distribuzione dei volantini in prossimità dello stesso, ma questo ci è stato impedito: di fronte a noi si sono posti alcuni uomini dello staff dell’ANPI, tra cui il signor Zappoli, che hanno iniziato a insultarci, minacciarci e spingerci. Dopo qualche minuto abbiamo deciso di continuare il volantinaggio a qualche metro di distanza dal tendone, evitando di rispondere alle provocazioni sia fisiche che verbali che ci erano state lanciate.
Purtroppo però la vicenda non si è chiusa qui: verso sera altri compagni si sono presentati alla festa per volantinare un documento riguardante la situazione in Val Susa e gli arresti subiti dai NO TAV. Durante il volantinaggio il signor Zappoli, con la stessa arroganza che lo aveva contraddistinto nel pomeriggio e sventolando una torcia in acciaio, ha preso un volantino per verificarne il contenuto, atteggiandosi a censore di Stato.
Riteniamo questi comportamenti meritevoli di una certa attenzione a causa della loro gravità. Ci aspettiamo che il resto dello staff, colga l'occasione per discutere determinati atteggiamenti, i quali, hanno causato immediatamente lo sdegno di una parte degli organizzatori stessi.

Ci teniamo inoltre a ringraziare questi ultimi per la disponibilità e la correttezza.

Parlare di Resistenza oggi per noi significa lottare contro le grandi opere che massacrano il territorio; significa denunciare chi, in nome del profitto, sfrutta i lavoratori nascondendosi dietro all’idea di competitività ad ogni costo e significa lottare contro ogni tipo di fascismo e autoritarismo, cosa ben lontana dai comportamenti sopra descritti.

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